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Editoriali

Amministrative Agrigento: un “rinnovamento” da Benjamin Button

mani_sulla_cittàUn rinnovamento “vecchio”. È quello che tristemente sta accadendo ancora una volta ad Agrigento, dove i prossimi candidati a sindaco sono frutto di logiche che, nella grande maggioranza dei casi, nulla hanno a che vedere con quel rinnovamento di cui sentiamo spesso parlare.

Sembra proprio che ad Agrigento la politica prenda spunto da “Il curioso caso di Benjamin Button”, il celebre film diretto da David Fincher e basato su un breve racconto del 1922 di Francis Scott Fitzgerald. È il caso di un uomo nato vecchio e morto bambino. Ed è quello che tristemente sta accadendo in questa terra di pirandelliana memoria: una politica vecchia che tenta di acquisire una “purezza” tipica dei bambini appena nati.

Oggi infatti assistiamo al cosiddetto “civismo”; una parolona che sentiamo spesso nei lunghi discorsi dei politici agrigentini. Nessun simbolo di partito, ma solo nuove “icone” che inneggiano al rinnovamento. Il messaggio è chiaro e lampante: staccare la spina con il passato.

Di Mauro, Alfano, Gallo, e tanti altri pronti a rinunciare al simbolo di appartenenza per una nuova politica. Fantascienza che neanche nei migliori film si sarebbe potuta vedere. Ed allora cosa si nasconde? Quale è il reale motivo di tanto amore “civico” per la città? Una semplice e chiara risposta: paura! Paura di non ottenere più quel potere e quei voti che la gente oramai non è più disposta a dare nelle mani di coloro che oggi vogliono apparire “nuovi”. Paura di un reale cambiamento; un cambiamento non mascherato dietro un simbolo, ma un cambiamento del popolo.

Un’analisi va dunque fatta. La politica ha infatti la responsabilità di avere relegato Agrigento ad uno stato comatoso; uno stato in cui la mala gestio fa conoscere la città dei Templi come ultima nelle classifiche per qualità di vita. Un fallimento di cui la stessa politica ne è consapevole, ma che poco, o nulla, fa per migliorarne la situazione.
Un fallimento che in una città diversa manderebbe letteralmente a “pedate” quei politici responsabili di un disastro sotto gli occhi di tutti. Ed invece ecco che anche in occasione delle elezioni amministrative, gli agrigentini si ritrovano davanti gli stessi personaggi, con le stesse facce (di bronzo ndr), ma “sotto mentite spoglie”. Eh sì, perché a ben vedere il quadro politico odierno vede solo pochi partiti “metterci la faccia”; tutti sembrano nascondersi dietro liste civiche volendo far capire che nulla hanno a che vedere con quei partiti responsabili dell’attuale disastro.

Una situazione proprio come quella di Benjamin Button: vecchie concezioni che vogliono spacciarsi per un nuovo modo di fare politica; una nuova idea che mira letteralmente a prendere in giro gli agrigentini.

Francescochristian Schembri

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