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Regioni ed Enti Locali

Cisl Agrigento: “Emergenza rifiuti, a rischio la provincia di Agrigento”

“Inaccettabili e insostenibili i costi di conferimento in discarica dei rifiuti da parte dei comuni”.

Lo afferma Maurizio Saia, segretario provinciale della Cisl Agrigento, che aggiunge:

“Questa mattina insieme ai sindaci dei comuni facenti parte la SRR Agrigento Est, siamo stati ricevuti dal Prefetto di Agrigento, per chiedere, la sospensione della nuova direttiva della Regione che obbliga il conferimento in discarica ad Alcamo anziché su Catania, di velocizzare gli iter autorizzativi per consentire di conferire nella discarica di Canicattì. I sindaci, ormai sono sull’orlo di una crisi di nervi, oltre quella economica, in balia del sistema del ciclo dei rifiuti che ormai è al collasso, vittime predestinate, costretti a ratificare i maggior costi sulle bollette Tari dei cittadini.
Accade infatti che i cittadini, nonostante i proclami che l’avvio della raccolta differenziata porta a porta avrebbe migliorato la qualità dell’ambiente e ridotto i costi, invece si ritrovino a veder lievitare i costi in bolletta”.

“La colpa è semplicemente del sistema che è imploso e che la politica non riesce a trovare la soluzione definitiva al problema, continuando ad affrontare le innumerevoli e continue emergenze. La nuova direttiva che indica la discarica di Alcamo per il conferimento dei rifiuti comporterà un costo per tonnellata di 218,00 € contro gli attuali € 135,00 oltre a considerare maggiori costi per il trasporto e quindi un aumento del costo del lavoro. Inoltre, il contratto proposto dalla società che gestisce la discarica rende impossibile l’assolvimento degli impegni che i comuni sono chiamati a rispettare, tra gli altri, la contrazione di una fideiussione, il pagamento a 15 giorni con aggravio di interessi per ogni giorno di ritardo. Come è possibile che la Regione emetta una direttiva senza “governare” gli accordi che sono chiamati a firmare i comuni con i gestori delle discariche”.

“L’assenza di concorrenza e di possibilità di scelta da parte delle amministrazioni comporta quindi lo “strozzinaggio” di chi conosce di essere l’unica soluzione possibile. Negli ultime tre anni il costo del conferimento in discarica è triplicato, siamo passati da 76 euro del 2016 agli attuali 218,00 €, ciò comporterà che un comune di medie dimensioni, della ns provincia,che non subisce incrementi per presenza turistiche si troverà a pagare una media di 6 mila euro giornalieri. Siamo in piena stagione estiva, e non vorremmo ritrovarci nei prossimi giorni invasi dai rifiuti, in piena emergenza sanitaria e con i comuni in dissesto finanziario”, conclude Saia.

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