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Favara, “occupazione abusiva di suolo pubblico alla Farm Cultural Park”: due installazioni artistiche da rimuovere

Pronta la replica della Farm Cultural Park tramite il notaio Andrea Bartoli e Florinda Saieva: “Farm Cultural Park in data 28 giugno 2017 presenta denuncia di occupazione generale di spazi ed aree pubbliche e dopo aver quantificato con l’Ufficio competente, la liquidazione della somma da corrispondere a titolo di occupazione provvede in pari data al pagamento di un bollettino di conto corrente postale di euro 1.437,18 (millequattrocentotrentasette virgola diciotto) per il primo semestre anticipato di occupazione.
Successivamente il Comando dei Vigili Urbani che avrebbe dovuto emettere lo stesso giorno un provvedimento definitivo, al fine di regolamentare nel migliore dei modi ogni dettaglio, propone di svolgere una conferenza di servizi non solo per deliberare e consentire l’occupazione degli spazi ma al tempo stesso chiarire e mettere per iscritto ogni prescrizione di buon senso che potesse consentire l’adeguata fruizione dei Sette Cortili da turisti e visitatori, oltre che ovviamente da residenti, proprietari immobiliari ed esercenti di attività commerciali.
Dopo pochi giorni, il 6 luglio, nonostante il procedimento amministrativo in corso, e nonostante Farm abbia già corrisposto sei mesi anticipati di occupazione di suolo pubblico, e nonostante tutte le premesse sopra fatte, a seguito della denuncia di un signore che possiede casa all’interno dei Sette Cortili ma vive all’estero e che ha dovuto aspettare 15 minuti per uscire da un garage all’interno dei Sette Cortili la sua macchina (vi immaginate che ancora dopo sette anni si debbano poter entrare ed uscire le macchine dai Sette Cortili) la Squadra di Vigilanza Edilizia di Favara, rileva a seguito di controlli di suolo pubblico due occupazioni abusive rispettivamente per EQUI-LATERA e Butterfly Home.  Tuttavia chi effettua il controllo si premura di rassicurare mia moglie, tanto il procedimento di concessione di occupazione di suolo pubblico è in fase di rilascio e quindi si risolve tutto.
Attenzione. Rilevano due occupazioni abusive (EQUI-LATERA e Butterfly Home) perché non ancora autorizzate da chi stesso avrebbe dovuto autorizzarle e dopo mesi si accorge della loro esistenza ed emette una Ordinanza di rimessa in pristino. Ma ritorniamo all’Ordinanza surprise di ieri mattina e al dopo telefonata con il giornalista.
Il nostro tecnico di fiducia , rimane basito.
Nonostante faccia avanti e indietro da un mese, dall’Ufficio Tecnico per arrivare alla definizione della pratica in oggetto per il completamento della documentazione gradita,
si ritrova anche lui, una ordinanza sorpresa dello stesso Ufficio Tecnico che ordina a Farm la RIMESSA IN PRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI, provvedendo alla dismissione delle opere in premessa entro il termine di 90 giorni, dalla notifica dell’ordinanza.
Lo stesso Ufficio Tecnico che in modo solerte, risponde al rapporto della Squadra di Vigilanza Edilizia, forse avrebbe potuto rispondere con la stessa puntualità a due richieste di nulla-osta corredate da tutte le documentazioni tecniche e presentate diversi mesi prima.
Ma non finisce qui
Sempre a sostegno di Farm, la stessa Ordinanza statuisce: con irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 20.000 euro.
Grazie Ing. Avenia, che ne dice se a mia moglie le diamo l’ergastolo e a me, che sono il mandante di tutti questi illeciti efferati, mi tagliate pubblicamente la testa in piazza?
Una bella pena esemplare.
E’ strano Ing. Avenia, evidentemente al di là dei suoi affettuosi saluti e dei convenevoli di rito ogni volta che ci incontriamo, ci deve essere qualcosa che non funziona, tra Lei e noi di Farm.
Si ricorda alla fine dell’anno scorso, quando era Presidente di gara per “Favara in Contemporanea”, il bando per sostenere la rigenerazione di Favara attraverso la street art e il public design?
Parteciparono due soggetti a quel bando; Farm Cultural Park e XY e nonostante XY non si fosse mai occupata di arte nella sua vita professionale, si ricorda chi vinse nel merito?
XY. Si vinse proprio XY. Eravate in tre in giuria e Lei era il Presidente, come potrebbe dimenticarlo.
Peccato che XY mancava anche di un requisito formale e l’Ufficio Legale vi obbligò ad escluderla dalla gara.
E quindi alle ore 12 del 29 dicembre Farm Cultural Park diventò aggiudicataria della gara.
Evviva, abbiamo vinto noi.
Peccato che alle ore 17 dello stesso giorno, la Regione Sicilia, con qualche altro solerte burocrate, decise di revocare il finanziamento perché il Comune aveva perso troppo tempo.
Ma questa è un’altra storia, bizzarra anch’essa.
E’ chiaro, avverso questa Ordinanza, qualora non venisse rimossa in autotutela, ricorreremo contro il T.A.R., gli organi competenti di grado superiore, la Corte di Giustizia Europea.
Raccoglieremo le firme, scriveremo alle Università, al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo e persino al Papa. Ovviamente anche alla Procura della Repubblica.
In serata, ieri, ho incontrato il Sindaco e alcuni assessori, molto dispiaciuti di tutto quanto accaduto.
Il Sindaco ha scoperto dell’ordinanza ieri mattina dopo la pubblicazione, a giochi fatti.
Pare che l’ Ing. Avenia abbia risposto: atto dovuto.
Atto dovuto avrebbe dovuto essere il Suo nulla-osta alle installazioni, che lei stesso avrebbe dovuto rilasciare; atto dovuto avrebbe dovuto e dovrà essere la Sua autorizzazione all’occupazione dello spazio pubblico, che lei stesso Suo malgrado, nel rispetto di tutte le condizioni di legge, ci dovrà rilasciare.
Considerate tutte le premesse, il procedimento amministrativo in corso, la volontà di sostenere la sopravvivenza di Farm, non sarebbe forse stato “un atto dovuto” Ing. Avenia di consultare l’amministrazione, il nostro tecnico e noi stessi, prima di fare questa Ordinanza?
Sono certo della buona fede del Sindaco e degli Assessori e della loro volontà di cambiare le cose.
Oggi occorre ulteriormente dimostrarlo con i fatti e con urgenza, senza farsi rimbalzare e ingabbiare dalla burocrazia, ma viceversa facendo in modo che funzioni in modo efficiente nell’interesse della città e della collettività.
Siamo molto oltre il novantesimo minuto.
Tutto questo non solo per Farm, ovviamente, ma per tutti, specie per quelli che non hanno le spalle robuste per far sentire la propria voce. Questa è la sfida per Favara e questa è una delle sfide più importanti e cruciali per il nostro Paese“.

Foto archivio

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