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Cucina Osservatorio consumatori

In Italia, cucinare non significa soltanto riempire la pancia

Come ben sappiamo, la cucina del nostro Bel Paese è famosa in tutto il mondo.
A detta di Gualtiero Marchesi, lo chef italiano più conosciuto a livello internazionale, “La cucina è di per sé scienza, sta al cuoco farla diventare arte” e noi italiani ci possiamo considerare davvero dei bravi artisti.

Le nostre tradizioni culinarie sono così profondamente radicate nel nostro DNA, che considerare il cibo solo come un riempitivo per lo stomaco equivale a pronunciare una blasfemia.
Infatti, il cibo, e il modo in cui lo si cucina, sono una diretta espressione della nostra cultura, fortemente legata ad ogni specifico territorio.

È in questo che risiede la grande ricchezza dell’Italia; in qualunque regione ci si trovi, si possono gustare piatti tipici del tutto esclusivi, preparati con ingredienti e materie prime che raccontano la storia locale.
Perciò, la cucina italiana è un patrimonio nazionale, che va protetto e tramandato alle nuove generazioni, così da mantenere salda la nostra identità.

Con i programmi televisivi di cucina ci sentiamo tutti un po’ chef

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di una quantità incredibile di programmi televisivi dedicati alla cucina.
Accanto a format più o meno paragonabili a dei tutorial, sono esplosi i programmi che mettono al centro la competizione tra aspiranti chef, giudicati da inflessibili guru del buon mangiare.

I piatti che vengono realizzati nel corso di queste gare di bravura, rasentano il parossismo dell’arte culinaria.
Chi assiste dall’altra parte dello schermo, non può fare a meno di sentirsi partecipe e solidale con i vari concorrenti, cogliendo la forte tensione che incombe su di loro, ma anche di mettersi nei panni dei giudici, valutando i risultati con piglio da esperto.

Forti dell’italica nomea di paese di immensa tradizione culinaria, ci sentiamo tutti un po’ chef e le trasmissioni televisive non fanno altro che solleticare questo nostro tratto identitario. Va anche aggiunto che l’attenzione quasi morbosa ai dettagli e alle rifiniture di ogni piatto, riflette un aspetto tipico della società attuale: l’ossessione per l’estetica.

Siamo passati dalla ricerca assillante di corpi perfetti, come quelli delle top model famose negli anni ’90, a quella di tavole sfavillanti, decorate da cibi di impeccabile bellezza.
D’altra parte, esistono espressioni come “anche l’occhio vuole la sua parte” o “mangiare con gli occhi” perciò non è un caso che si sia arrivati a tanto; è solo uno degli effetti di una società basata sull’immagine.

La cucina è il regno indiscusso di chi ama dare forma alle proprie passioni

L’influenza che tv e tradizioni hanno sul nostro modo di approcciarci al cibo e alla sua preparazione, si riflette anche sull’ambiente dove compiamo queste attività: la cucina.
Per poter esprimere tutta la nostra creatività abbiamo bisogno di spazi adeguati e arredi funzionali, dotati di una illuminazione adeguata che contribuisca a dare personalità all’ambiente.

Per questo motivo, chi progetta cucine deve essere sempre più attento a garantirne la comodità, pur senza trascurare i dettagli.
Un appassionato di cucina vuole potersi destreggiare all’interno di uno spazio ben concepito, dove tutto è ordinato e a portata di mano.

Le cucine devono saper riflettere le passioni che ci animano, facendoci sentire re e regine delle nostre case.
A parole sembra semplice ma, per un arredatore, riuscire a cogliere le aspettative di ogni nuovo cliente può rivelarsi un compito piuttosto arduo.

Solo un vero esperto sarà in grado di dar loro una forma concreta, unica e personalizzata, mentre gli altri si limiteranno a riempire la stanza di mobili anonimi.

Per poter chiarire meglio questo concetto, abbiamo cercato degli esempi tra le aziende del settore e ne abbiamo trovata una che, rispetto ai lavori realizzati che è possibile visionare, ci è sembrata molto esplicativa; visitando il sito di Insidesign, uno studio di progettazione e negozio di arredamento cucina a Bologna, estetica e funzionalità sono calibrate con attenzione, per evitare che l’una limiti l’altra.

In uno spazio realizzato sulla base di questa filosofia e personalizzato, ognuno di noi si può divertire a liberare tutta la propria creatività culinaria.

Ogni occasione diventa il pretesto per sperimentare nuove ricette

È innegabile che noi italiani cogliamo ogni occasione per organizzare qualche evento conviviale; per uno chef in erba, riunire amici e parenti intorno ad un tavolo è sempre un ottimo pretesto per sperimentare qualche nuova ricetta.

D’accordo la tradizione ma il nostro lato creativo ha sempre bisogno di trovare un po’ di spazio per esprimersi al meglio.
La passione per la cucina è proprio una nostra caratteristica e non possiamo certo ignorarla.

Tutti i grandi maestri dell’arte culinaria hanno iniziato la propria carriera facendo esperimenti, nuovi abbinamenti di ingredienti e sapori, nuove tecniche di preparazione.

A nessuno di loro sono bastate le nozioni di base e le ricette della tradizione ma, una volta consolidate queste conoscenze, sono andati oltre, alla ricerca di un’eccellenza che ci ha reso unici in tutto il mondo.

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