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Politica

Matteo Renzi scarica Berlusconi: otto di Scelta Civica passano al Pd

parlamentari_scelta_civicaMatteo Renzi gongola. Dopo aver vinto la battaglia per l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, ora il premier rinsalda la propria maggioranza in Parlamento grazie ad ex otto esponenti di Scelta Civica che nella giornata di ieri hanno ufficializzato l’adesione ai gruppi parlamentari del Pd.

Si tratta di cinque senatori e tre deputati che, in tempi in cui sembra oramai certa la rottura del patto del Nazareno con Forza Italia, rafforzano la maggioranza di governo e mettono Matteo Renzi nelle condizioni di avere i numeri per potere andare avanti anche senza il partito di Silvio Berlusconi.

I NOMI | Gli otto parlamentari ex Scelta Civica, partito fondato con l’ex premier Mario Monti, sono: Linda Lanzillotta, Pietro Ichino, Alessandro Maran, Gianluca Susta e Ilaria Borletti Buitoni; Irene Tinagli, Stefania Giannini e Carlo Calenda.

Ci muove la convinzione – evidenziano in una nota congiunta – che ora è finalmente possibile voltar pagina rispetto ai partiti, alle ideologie e alla storia politica del secolo scorso. Oggi ci ripromettiamo di portare nei gruppi parlamentari del nuovo Pd i nostri valori liberaldemocratici, le nostre idee, i nostri progetti, le nostre competenze e il nostro spirito di servizio, con l’obiettivo di concorrere al lavoro entusiasmante che attende il Parlamento nei prossimi anni: quella riforma europea dell’Italia che sola può dare speranza nel futuro a noi e ai nostri figli”.

RIFORME | Il premier Matteo Renzi ha dunque i numeri, soprattutto al Senato, per poter governare e rilanciare il tema sulle riforme. Un tema che fino ad oggi ha trovato il braccio di ferro di Forza Italia, ma che alla luce dei nuovi innesti si troverà sicuramente in difficoltà: “Se Forza Italia, che ha sempre difeso il patto sulle riforme, adesso vuole rimangiarselo, buon appetito – annuncia Matteo Renzi -. Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i numeri ci sono anche senza di loro. Spero che dentro FI prevalgano buon senso e ragionevolezza”.

L’Italia sta ripartendo, finalmente – conclude il premier – ora si tratta di fare un duplice sforzo: sbloccare tutte le ganasce burocratiche che impediscono miliardi di investimenti. Dall’altro riportare fiducia e ottimismo”. E poi ricorda: “Segnatevi la data del 20 febbraio, è importante”. Una data per molti, in ambienti governativi, molto significativa in quanto dovrebbe riunirsi il Cdm per approvare i decreti della delega fiscale, tra cui quello relativo al tetto del 3%.

LA REPLICA | Dopo le prime dichiarazioni di Matteo Renzi, nella sua Enews, non si fa aspettare la dura replica di Forza Italia, che tramite l’ex ministro Mara Carfagna afferma: “Renzi si preoccupi di governare il Paese invece di pensare a ciò che accade all’interno di FI, un partito che, non dimentichiamolo, gli ha dato i voti necessari ad approvare riforme utili all’Italia”.

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