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Mondiali 2022, l’Italia cerca il riscatto: la road map per la qualificazione

“Fiii… fiii… fiiiiiiiii”. Il triplice fischio di Webb. Le immagini scorrono velocemente. Vittek indemoniato. Mucha rimane seduto in porta. Quagliarella incanta. Pepe liscia. Da quel 24 giugno del 2010, a Johannesburg, il calcio italiano è cambiato. L’entusiasmo dei tifosi dello Stivale verso il pallone è stato ferito in maniera profonda e il segno è ancora evidente. Si tratta di una delle più grandi delusioni della storia recente della nazionale azzurra. Il fallimento al Mondiale del 2014 ebbe quasi il sapore della rassegnazione. Serviva qualcosa di ancora peggiore come lo spareggio con la Svezia per riuscire a tornare a stupire, seppur in negativo.

Insomma, gli ultimi 10 anni dell’Italia a 4 stelline non sono stati particolarmente entusiasmanti. Durante la gestione di Prandelli la rinascita sembrava già compiuta: un secondo posto all’Europeo (per quanto la finale fu impari) e un bronzo alla Confederations Cup, unica medaglia della storia degli azzurri in questa competizione, ufficialmente soppressa per ampliare il format del Mondiale per club. Con l’Europeo del 2016 si è intravisto un gruppo per molti tratti simile a quello iridato del 2006, ma la successiva gestione di Ventura si rivelò disastrosa nel finale: dopo aver perso la gara di ritorno contro la Spagna nel girone di qualificazione a Russia 2018, il ct perse il controllo della situazione e la squadra si disunì, distaccandosi di fatto dal suo allenatore e fallendo nel doppio confronto con gli scandinavi.

Con l’avvento di Roberto Mancini, però, la nazionale ha riacquisito una certa credibilità, oltre che un’identità. Il tecnico ha ben chiara la formazione titolare, ma apre le porte a tutti. Non ci sono ballottaggi o dualismi: in alcuni ruoli l’alternanza è diventata la consuetudine. Basti pensare alla continua staffetta tra Belotti e Immobile. Nella prima edizione della Nations League, a meno di un anno di distanza dal tonfo con la Svezia, l’Italia riuscì a ottenere la salvezza nella penultima giornata. Durante le qualificazioni agli Europei, invece, sono arrivate esclusivamente vittorie e nell’ultima Nations gli azzurri hanno vinto il loro girone accedendo alle semifinali, dove incontreranno la Spagna.

E il Mondiale? Considerando che il calendario FIFA è stato ridisegnato, l’infografica sulle qualificazioni dell’Italia per Qatar 2022 lascia intendere che le soste saranno piuttosto dense e concentrate. Si giocherà infatti da marzo a novembre e si comincerà con 3 incontri a distanza ravvicinata: la prima gara sarà in casa, contro l’Irlanda del Nord, mentre a fine marzo gli azzurri dovranno volare prima in Bulgaria e poi in Lituania. Anche per settembre è previsto un tour de force: Bulgaria in casa, Svizzera fuori e poi Lituania in casa. A novembre, infine, le gare di ritorno con Svizzera e Irlanda del Nord, prima in casa e infine in trasferta.

L’Italia deve assolutamente tornare a disputare i Mondiali. Un nuovo insuccesso non è nemmeno immaginabile a questo punto. Non solo perché la qualità della squadra messa in piedi da Mancini è evidente, ma perché un secondo tracollo di fila rasenterebbe l’inverosimile. Portogallo, Spagna, Francia, Belgio e Germania sono già stati individuati come i principali favoriti dei rispettivi raggruppamenti. Il prossimo Mondiale si giocherà eccezionalmente in autunno e terminerà poco prima di Natale. Chi si ritroverà la coppa sotto l’albero?

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