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Regioni ed Enti Locali

Porto empedoclino, Legambiente: “puntare a un modello di sviluppo diversificato e attento alla qualità dei luoghi”

Legambiente, da sempre convinta del potenziale del Porto empedoclino e della sua provincia, è sempre stata convinta della necessità di aprire un dibattito sul futuro del nostro territorio. Per questa ragione il Pres. del Circolo Rabat Legambiente di Agrigento, l’Arch. Daniele Gucciardo, ha voluto incontrare due empedoclini, anch’essi soci Legambiente, l’Amm. Vittorio Alessandro conosciuto alle cronache per aver salvato e rilanciato il Parco delle Cinque Terre e L’Arch. Danilo Verruso.
Il conflitto in Ucraina ha già messo in crisi l’idea che avevamo del mondo. Ormai è già tutto cambiato e in conseguenza di ciò molte cose stanno accadendo e accadranno che modificheranno gli equilibri geopolitici e le economie. Quali saranno le ripercussioni per la nostra città? É possibile che da una tragedia come la guerra tra Russia e Ucraina possa nascere delle opportunità per la Sicilia e per Porto Empedocle? Questi gli interrogativi alla base dei ragionamenti sviluppati e che hanno trovato una sintesi in una lettera aperta che si allega al comunicato.
Pensare al futuro cercando di capire quali potrebbero essere i settori economici sui quali avanzare un’azione progettuale, è diventato fondamentale per la nostra ripresa e “al netto degli obiettivi posti dall’Autorità di Sistema Portuale, Il combinato letteratura-agricoltura-fonti di energia rinnovabile, mettono sul tavolo della ripresa empedoclina delle carte molto importanti da giocare sul piano di uno sviluppo sostenibile, non calato dall’alto e che tenga conto delle realtà e delle economie locali”.
Per tali ragioni bisognerebbe rilanciare la concertazione tra gli enti che insistono nel territorio e arrivare alla redazione di strumenti di programmazione territoriale integrati e condivisi.
La lettera pone un dubbio sull’opportunità di realizzare il vecchio progetto del rigassificatore a terra nel bel mezzo di un conflitto che trasformerebbe la città in un obiettivo militare e propone di rimodularlo contestualizzandolo ai nuovi scenari.
Dal Parco Archeologico, passando dalle eccellenze dell’entroterra fino alla Scala dei Turchi, ci indicano come la strada verso uno sviluppo turistico e culturale sia già stato tracciato e per tanto si dovrebbe promuovere e potenziare tale processo senza rinunciare alle nuove occasioni e abbracciare con coraggio i cambiamenti in corso.
I firmatari della lettera affermano inoltre che bisogna puntare a un modello di sviluppo diversificato e attento alla qualità dei luoghi, capace di trasformare il nostro porto in una porta di riferimento sempre più importante dell’Europa Unita.

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