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Quei “Pini” della discordia

viale dei piniUna settimana di polemiche e scontri “politici” su un tema che pare essere tornato nel cuore degli agrigentini. Stiamo parlando del viale dei Pini di San Leone, una delle arterie principali (da cui prende il nome ndr) del litorale agrigentino dove le radici degli stessi alberi stanno mettendo a serio rischio il manto stradale e le costruzioni presenti nella zona. 

Lo scorso mese di maggio, proprio per motivi di sicurezza, l’arteria stradale fu interdetta a motocicli, ciclomotori e biciclette, per l’assoluta pericolosità; tratti dissestati e buche che rappresentavano (e rappresentano) una minaccia per tutti i mezzi a due ruote e non solo. 

Il dilemma al centro del dibattito politico ora sembra concentrarsi sull’ipotesi di abbattere le essenze arboree ed eliminare così pericoli e problemi. Una decisione drastica che ha fatto storcere il naso a qualcuno, pronto ad accusare l’amministrazione comunale di non avere a cuore il bel viale sanleonino. Una scelta che ovviamente non piace neanche agli stessi amministratori, ma che si rende necessaria come soluzione definitiva per ripristinare l’incolumità pubblica. 

Critiche forse un po’ troppo accese, che hanno addirittura paventato l’ipotesi di “disastro ambientale”. Una decisione, sicuramente dettata da facili allarmismi che poco o nulla hanno a che vedere con quanto previsto dal reato di “disastro ambientale”. Sembrerebbe infatti essere solo frutto di una strumentalizzazione politica che, al di là della possibile soluzione radicale, non hanno certo a che fare con il “disastro ambientale”. 

Il vero problema infatti è la mancata lungimiranza di qualcuno. Politici, e forse anche tecnici, che negli anni passati non hanno previsto i danni che la piantumazione di tali essenze arboree potevano provocare in quella zona. E’ oramai un dato certo il fatto che i Pini sviluppano le proprie radici in orizzontale e non in profondità. Un semplice “fatto” che eliminerebbe ogni altra possibile soluzione per “salvare” Pini e incolumità pubblica. Cosa fare allora?

L’ipotesi dell’amministrazione comunale sarebbe quella di ripiantumare i Pini “all’interno di una larga aiola (che lasci crescere correttamente le radici) da posizionare a distanza dagli edifici o dalle recinzioni private. Stiamo ipotizzando un viale molto più bello dotato di percorsi pedonali e piste ciclabili”. Con queste parole l’assessore comunale all’ambiente, Domenico Fontana, sembra gettare acqua sul fuoco e garantire comunque al bel viale un decoro che lasci spazio anche ad un accurato restyling ambientale.

Nessun danno all’ambiente dunque, ma solo la constatazione di una scelta sbagliata fatta nel passato dai nostri amministratori che, al di là dell’estetica, non hanno pensato che i Pini non sono alberi adatti ai centri urbani. Non c’è dubbio che le responsabilità non sono di questa amministrazione comunale, ma come Agrigento è abituata a vivere, ogni pretesto sembra buono per “attaccare” e farne oggetto di scontro politico. Una strategia che forse non garantirà lo sviluppo della città dei Templi, ma che sicuramente porterà ad un disastro, che non è certo quello di natura “ambientale”.

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