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Editoriali

Quella solidarietà da non “sbandierare”

pasqale spataroSolidarietà. Un termine forse fin troppo spesso usato per ostentare le gesta di atti che sicuramente andrebbero fatti nel silenzio più assoluto.

È quello che in parte accade ad Agrigento, dove dopo lo scandalo “Gettonopoli” l’iniziativa meritoria del consigliere comunale del gruppo “Uniti per la città”, Pasquale Spataro, sta facendo discutere, e non poco, la collettività agrigentina.
Era il 30 ottobre scorso, quando il neo consigliere ha annunciato la volontà di destinare parte dei fondi percepiti per l’espletamento delle attività legate al ruolo di amministratore comunale in beneficienza. Un’azione sicuramente degna di nota soprattutto dopo gli scandali di “Gettonopoli” che portano ad un vero e proprio “terremoto” politico.
La decisione di Pasquale Spataro, è stata maturata giusto qualche giorno dopo la pubblicazione dei compensi percepiti, per il mese di settembre, dagli inquilini di Aula Sollano; un caso che vede proprio il consigliere Spataro essere il più retribuito al Comune di Agrigento. Un compenso di 704,76 euro per un totale di 14 gettoni di presenza frutto delle sedute di Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari.
Merito pertanto di Spataro quello di avere deciso di voler destinare per atti benefici, parte dei suoi compensi legittimamente percepiti.
Un gesto nobile che però scontra con una continua campagna pubblicitaria che fa storcere il naso a qualcuno che sicuramente pensa che i gesti caritatevoli riguardino la coscienza di ognuno di noi e non debbano certo essere “sbandierati” continuamente ai quattro venti.
Assistiamo infatti, al di là delle notizie pubblicate e rese note dallo stesso Spataro, ad una campagna mediatica pubblicizzata dal consigliere in questione che in Tv, “sorridente” promuove un invito di solidarietà per la “Mensa della Solidarietà” di Agrigento.
Un invito che accogliamo positivamente, ma ci chiediamo: “non sarebbe stato più opportuno rimanere nell’anonimato?”; “non sarebbe stato meglio chiedere l’aiuto degli agrigentini per la comunità missionaria Porta Aperta senza poter pensare ad un tornaconto politico?”.
Ovviamente noi crediamo che il l’atto di Spataro sia mosso solo ed esclusivamente da un gesto benevolo e frutto di un’azione di aiuto per una comunità (Porta Aperta) di certo in difficoltà e che da assistenza continua ai meno abbienti, ma vogliamo al tempo stesso lanciare un consiglio: lasci perdere la pubblicità, la solidarietà, soprattutto da un esponente politico, non ha bisogno di essere sbandierata continuamente.
Per il resto, invitiamo anche noi gli agrigentini, nel silenzio più assoluto, a volere aiutare tutte le associazioni che si occupano di volontariato nella nostra provincia: ne hanno davvero bisogno!

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  1. Fortunatamente per i bisognosi, la mensa e la Comunità Missionaria “Porta aperta”non si trova in alcuna difficoltà.
    Ed ovvio che se la mensa dovesse sopravvivere con la benedicenza dei politici sarebbe chiusa da parecchio tempo. E’ anche vero che quei pochi politici che siano di piccolo calibro o
    pezzi da novanta che siano ogni volta.che fanno una donazione si.presentano generalmente con giornalisti, fotografi e telecamere al seguito. Fare beneficienza non è di tutti. Meno male che la Mensa della Solidarietà é sostenuta da semplici cittadini che donano con il cuore e di volontari che lavorano costantemente per la preparazione e la.somministrazione ei pasti.

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