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San Calogero e gli agrigentini, una fede sempre viva. Don Giuseppe Veneziano: “Il Signore ha voluto che venisse ad Agrigento” – VIDEO

don-giuseppe-venezianoSan Calogero e gli agrigentini. Un connubio ancora vivo e lo testimonia la grande presenza di fedeli che durante la settimana delle celebrazioni in onore del “Santo Nero” non fanno mancare la propria vicinanza e devozione.

Giorni di festa, ma non solo, dove gli agrigentini si stringono attorno a quello che nei fatti viene definito il “patrono” della città, senza ovviamente sminuire quel San Gerlando che i fedeli venerano e accolgono ogni anno con grande gioia. 

Una storia quella di San Calogero molto attuale e suggestiva. Si narra, infatti, che il monaco Calogero, venuto in Sicilia ad evangelizzare e diffondere la fede cristiana, durante un lungo periodo di pestilenza andasse in giro a chiedere del pane da dare ai poveri. La gente, rintanata in casa per paura della peste, al passaggio del monaco avrebbe lanciato il pane dalle finestre per evitare che Calogero si avvicinasse troppo alle proprie abitazioni.

Ancora oggi i fedeli venerano il Santo nero abbracciandolo, votando i bambini che con le vesti bianche vengono portati al cospetto di San Calò in un turbinio di confusione, sudore, piedi scalzi, devozione e tamburi che scandiscono il tempo di una frenesia difficile da trovare in qualsiasi altra festa religiosa.

Ma questo stretto legame fra il “Santo Nero” e gli agrigentini è ancora vivo? Ne abbiamo parlato con il Rettore del Santuario, Don Giuseppe Veneziano (in foto).

Riconoscere San Calogero come Santo, significa riconoscerlo come vivo. Non è un personaggio del passato, ma è una persona continua ad essere viva; quello che noi viviamo come fede è stato trasmesso da lui. I Santi non sono personaggi del passato, i Santi sono sempre giovani e vivi perché vivono in Cristo Signore“.

Ricordare San Calogero – afferma Don Giuseppe Veneziano -, significa fare memoria di quanto il Signore ha amato questa città, ha voluto che Calogero venisse qui. Non è stato lui di venire ad Agrigento e lasciare la sua terra, ma è stata una esigenza del cuore di annunciare il Vangelo“. 

(Guarda la videointervista)

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