E’ stata assolta “perchè il fatto non sussiste” una donna 34enne di origini romene ma residente a Cammarata, finita nei guai con altri soggetti per un per un presunto giro di prostituzione di sudamericane in un’abitazione a Porto Empedocle.
Sono quattro le condanne emesse dal Tribunale di Agrigento nell’ambito dell’inchiesta denominata “Semiramide” su un presunto giro di prostituzione di giovani donne di origini romene fra Reggio Calabria e Licata.
Si terrà il prossimo 1 ottobre l’udienza del processo d’appello a carico di quattro soggetti coinvolti nell’operazione – avvenuta oltre dieci anni addietro – che ha sgominato un presunto giro di prostituzione in un locale notturno di Licata.
Cinque le condanne chieste dal pm di Agrigento ad altrettanti imputanti nell’ambito del processo scaturito dall’operazione denominata “Semiramide” che ipotizza un giro di prostituzione fra Licata e Reggio Calabria.
Non tutti i reati sarebbero prescritti, quindi avanti con il troncone del processo scaturito dall’inchiesta sul presunto giro di prostituzione in un locale agrigentino.
Avviso di conclusione delle indagini per tre soggetti accusati di avere gestito un giro di prostituzione poi sfociata nell’operazione denominata “Bed & Babies” condotta dai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento.
Si avvalgono della facoltà di non rispondere i tre familiari arrestati nell’ambito dell’operazione denominata “Bed & Babies” che ha sgominato un presunto giro di prostituzione in pieno centro storico ad Agrigento.
Avrebbero ricoperto un ruolo specifico, ed in particolare vi era chi si occupava della gestione dei contatti, chi delle prestazioni e chi invece di concordare il prezzo di affitto e la regolarità dei pagamenti.
Il tutto sarebbe nato da una “soffiata”, da una “pentita” che avrebbe rivelato il presunto giro di prostituzione nel centro storico di Agrigento scoperto dopo l’inchiesta denominata “Bed & Babies” che ha portato all’arresto di tre persone.