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Cronaca Spalla

Favara, arsenale d’armi trovato ad insospettabile infermiere: l’uomo torna in carcere

Era il giugno dello scorso anno quando i militari dell’Arma dei Carabinieri di Favara e quelli del Reparto Operativo scoprirono e sequestrarono un vero e proprio arsenale detenuto da un insospettabile infermiere cinquantunenne di Favara.

Ora, lo stesso torna in carcere dopo che il ricorso presentato dalla Dda, contro la decisione del gip del Tribunale di Palermo che gli concesse i domiciliari, è stato accolto. Come si ricorderà la Dda contestò l’aggravante di aver agito per favorire Cosa Nostra.

Dopo il provvedimento della sezione Riesame dei provvedimenti cautelari del tribunale di Palermo, i Carabinieri hanno così trasferito al carcere di contrada Petrusa, il favarese.

Come si ricorderà, nel giugno del 2017, circa 20 Carabinieri circondarono l’abitazione dell’individuo, procedendo successivamente ad effettuare una perquisizione all’interno del suo domicilio. Le operazioni di perquisizione, durate oltre dodici ore, furono effettuate anche presso un’altra abitazione di campagna nella disponibilità del soggetto. In entrambe i luoghi, i militari dell’Arma trovarono un ingente quantitativo di armi, munizioni, dispositivi di armamento e materiale esplodente, in ottime condizioni ed in perfetto stato di conservazione. Inoltre, in una delle due abitazioni, i Carabinieri scoprirono un vero e proprio laboratorio finalizzato alla fabbricazione di cartucce ed all’alterazione di armi. Nel dettaglio, furono sottoposte a sequestro: 4 pistole di diverso calibro; 3 Mitragliette di calibri diversi; 1 moschetto calibro 9; 2 carabine; 1 bomba a mano mod. 35; 1 granata da 40 mm; circa 8000 cartucce di diversi calibri e marche; decine di silenziatori e caricatori per pistole e mitragliette; vari strumenti per l’alterazione delle armi; vari strumenti per la fabbricazione di munizioni; 1 maschera antigas; 1 giubbotto antiproiettile; numerosi accessori per armi.

Foto archivio

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