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Politica

Agrigento, Carlisi (M5S) interviene sul Cupa: “no alla chiusura del Corso di Laurea in Conservazione di Beni Culturali”

villa genuardiIl Consigliere Marcella Carlisi ha trasmesso una nota stampa in merito alle ultime vicende che interessano la vita del CUPA di Agrigento, nella quale, con preoccupazione, scrive che nelle ultime ore si è diffusa la notizia della probabile prossima soppressione del fortunato Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali ad Agrigento.

La chiusura del corso di laurea – dice Carlisi – certamente darebbe un duro colpo alla città di Agrigento e pertanto auspichiamo che il governo regionale possa, finalmente, passare dalle parole ai fatti.

Crediamo fortemente che lo sviluppo di una città ricca di storia e di cultura come la nostra, debba necessariamente passare non solo dal mantenimento dei corsi di laurea attivati dal CUPA (e quello di Conservazione dei beni culturali in particolare) ma da un loro effettivo potenziamento. Quando fu istituito il primo corso di laurea in Beni Culturali, circa 20 anni addietro, l’evento, ad Agrigento, fu salutato come una vittoria, città che ha sempre reclamato la possibilità di avviare corsi universitari decentrati, sognando anche la nascita di un polo universitario autonomo.

Oggi assistiamo ad una progressiva, ed ingiustificata, dismissione dei corsi di laurea attivati negli ultimi 15 anni, dopo anni di battaglie: il tutto sotto gli occhi inermi della classe politica al Governo della Regione che, alle continue promesse di un maggiore impegno su questo versante, non fa seguire azioni concrete volte a salvare il Cupa.

Perdere, nella fattispecie, il Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali, assai apprezzato su tutto il territorio nazionale e che da il giusto prestigio alla nostra città, sarebbe un imperdonabile errore.

Il Movimento 5 stelle propone l’istituzione di un tavolo tecnico con tutti gli attori interessati, al fine di vagliare le possibili soluzioni da adottare.

Impegneremo in tal senso, e da subito, i nostri portavoce all’ARS affinchè spingano il Governo Regionale ad occuparsi seriamente della questione, senza indugiare oltre.

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