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Affondamento di un motopesca nel porto di Lampedusa: la Guardia Costiera coordina le operazioni per la messa in sicurezza

guardia costiera 1Nella notte tra mercoledì 15 e giovedì 16 giugno un motopesca iscritto nei registri di San Benedetto del Tronto è affondato mentre si trovava agli ormeggi nel porto di Lampedusa.

La Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo ha immediatamente coordinato l’intervento di personale e mezzi di Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e del Comune di Lampedusa e Linosa (ente gestore dell’Area Marina Protetta). Le operazioni di messa in sicurezza, ostacolate dalle avverse condizioni meteomarine e dal forte vento di scirocco, sono state eseguite attraverso l’impiego di gru portuali che hanno raddrizzato l’unità adagiandola interamente sul fondo del mare in condizione di equilibrio.

Al fine di prevenire il pericolo di danno all’ambiente marino il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo, con la collaborazione della marineria locale, ha quindi provveduto al posizionamento di panne respingenti fornite da una ditta deposito carburanti dell’isola. Sono stati altresì impiegati fogli assorbenti in dotazione all’Autorità Marittima, al fine di rimuovere parte del gasolio fuoriuscito dall’unità. Una prima ispezione subacquea ha comunque consentito di escludere la rottura delle casse carburante.

Le operazioni, coordinate dal Capo del Compartimento Marittimo di Porto Empedocle (autorità responsabile del piano locale antinquinamento), proseguiranno in giornata grazie all’impiego di ulteriori mezzi di contenimento (circa 100 metri di panne galleggianti e fogli assorbenti) trasferiti da Porto Empedocle a bordo del traghetto “Sansovino” – atteso in arrivo a Lampedusa questa mattina – al fine di scongiurare eventuali inquinamenti, mentre un mezzo aereo della Guardia Costiera effettuerà attività di pattugliamento per un monitoraggio dell’intera area interessata. L’Autorità Marittima ha costantemente informato il Comune di Lampedusa e Linosa (ente gestore dell’Area Marina Protetta), il Ministero dell’Ambiente e le competenti amministrazioni, ed ha avviato un’indagine per accertare le cause che hanno portato all’affondamento del motopesca.

Il comandante del motopesca è stato infine diffidato dall’Autorità Marittima, ai sensi della L. 979/1982, ad adottare urgentemente ogni misura atta ad eliminare gli effetti dannosi dell’evento, a prevenire il pericolo di ulteriore danno all’ambiente nonché a provvedere in tempi brevi alla rimozione dell’unità affondata.

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