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Agrigento, l’hotel Costazzurra primo archeo-museo del mondo – FOTO

reperto7Agrigento fra le sue bellezze storiche e archeologiche, Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco, vanta un altro primato: quello di avere il primo albergo-museo al mondo.

E’ l’hotel Costazzurra Museum & Spa dell’imprenditore agrigentino Fabrizio La Gaipa ad esporre alcuni reperti della collezione La Gaipa. Si tratta di un’iniziativa assolutamente unica nel suo genere. La collezione si è formata mediante acquisizioni effettuate esclusivamente dall’estero con l’intenzione di dare un fattivo contributo al processo ritorno delle opere d’arte archeologiche. La parte scientifica dell’iniziativa è curata dell’eminente archeologa Valentina Calì.

I reperti archeologici risalenti prevalentemente al V e IV Secolo avanti Cristo, per la prima volta vengono esposti al pubblico in forma permanente, offrendo così l’opportunità unica di arricchire il soggiorno dei viaggiatori con una straordinaria esperienza museale in situ.

Lo splendido Hotel Costazzurra Museum & Spa si trova in uno dei più incantevoli posti del mondo, a pochi metri dalla millenaria Valle dei Templi di Agrigento.

Come riporta l’Ansa, l’esposizione si compone di reperti prevalentemente originari della Magna Grecia e risalenti al V e IV secolo avanti Cristo. A questi pezzi se ne affiancano anche altri di provenienza egizia, romana e bizantina. La collezione La Gaipa propone quindi una panoramica delle culture che ad Akragas, fra i più importanti crocevia del Mediterraneo, ebbero straordinario sviluppo. I pezzi provengono esclusivamente da acquisizioni fatte all’estero con l’intento di promuovere fattivamente il rientro in Italia dei suoi beni archeologici. Per la prima volta vengono esposti al pubblico in forma permanente, offrendo così l’opportunità unica di arricchire il soggiorno dei viaggiatori con una straordinaria esperienza museale in situ. Fra i pezzi un bellissimo Lekythos attico a figure nere raffigurante una tauromachia, Dioniso sul trono ed un’altra divinità assisa attribuibile al pittore di Haimon databile attorno al 480 a.C., un Oinochoe trilobata a vernice nera, un “fuoco greco” cioè una granata a mano incendiaria appartenente alla ceramica da guerra. Quest’ultimo è un pezzo particolarmente pregiato perché particolarmente decorato e rinvenuto intatto ed inutilizzato.

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