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Caso “Diciotti”, il cardinale Montenegro: “se fossero stati degli animali li avremmo trattati meglio”

Continua a far discutere il “caso” della nave “Diciotti” della Guardia Costiera con a bordo centinaia di migranti che da giorni sono fermi al porto di Catania impossibilitati a scendere sulla terraferma dopo il “no” del Viminale.

Fra il braccio di ferro politico fra istituzioni italiane ed europee, e il caso giudiziario che vede protagonista in primis la Procura di Agrigento, si registra ora l’intervento dell’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro che in una intervista rilasciata a “La Stampa”, afferma: “mi preoccupa come uomo e come credente. Stiamo ricostruendo un mondo di muri e rischiamo di tornare alla legge del Far West dove il più forte e il più potente decide sui poveri e sui deboli. Ci sono donne e uomini sofferenti su quella nave. A volte mi viene da pensare che se fossero degli animali li avremmo trattati meglio, perché se abbandono un cane in autostrada vengo perseguito, mentre possiamo abbandonare esseri umani in mezzo al mare“.

Una cosa è cambiare le leggi, chiedere nelle sedi opportune un maggior coinvolgimento dell’Europa, un’altra è farlo sulla pelle di persone deboli – sottolinea il cardinale Montenegro –. La comunità europea, che appare sempre meno comunità e sempre più Ue intesa come ‘unione degli egoismi’, va coinvolta e mi sorprende constatare come tante riunioni, tanti summit, si concludano con un nulla di fatto. Ma, ripeto, non si possono lasciare gli esseri umani in mezzo al mare, o sentirsi a posto con la coscienza perché si sono fatti sbarcare i minori“.

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