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“Contaminazioni”: venerdì la mostra dell’artista agrigentina Linda Saporito

linda saporitoContaminazioni” è la ricerca pittorica di Linda Saporito (in foto), artista al quale il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento dedica una mostra a cura di Anna Maria Ruta, in programma all’ex scuola rurale dal 19 Agosto fino al 15 Settembre 2016. L’inaugurazione avverrà venerdì 19 agosto, alle ore 19.

E’ un percorso in salita quello di Linda Saporito, spiega Anna Maria Ruta nel saggio critico relativo la mostra , un’ascesa nella ricerca artistica. Mettendosi continuamente in discussione, per dare espansione immaginativa alla sua vena artistica e far crescere la densità semantica delle sue icone con più variegate figurazioni delle sue riflessioni logiche, Linda si è impegnata prima molto di più sul piano dei contenuti che su quello della forma. Ha abbandonato alcune iconografie dei suoi inizi, più realisticamente legate alle sue riflessioni filosofiche e alle sue esperienze di architetto e scenografo, sotto l’influsso degli amati maestri Munari e Luzzati, dello studio del corpo umano, astrattizzando i segni di un tempo, che ormai solo come larve di immagini compaiono sulle sue tele e, talvolta, anche con taglio ironizzante. In un lento processo di scarnificazione dell’immagine, credo che, a breve, tutto sarà per lei pura astrazione e i segni perderanno gli apparenti legami con le meditazioni di partenza.
Occhi chiusi, bocca chiusa, muti, indifferenti l’uno all’altro, pur se fusi l’uno all’altro, appiattiti, privi di profondità, i suoi volti sono ormai realtà microscopiche, tessuti organici tesi ad esorcizzare ogni spazio vuoto. Linda vuole dare così vita grafica, consistenza apparente agli organismi che si muovono nelle camere oscure dei nostri corpi,che vogliono emergere dal nucleo buio dei gorghi misteriosi del nostro fisico, dove sono impegnati in varie funzioni. Emblemi drammatici di un’umanità in pianto, di una società, la contemporanea, immersa in una solitudine inattaccabile, talvolta irridenti nelle loro deformazioni, la loro globalità annulla sì le diversità, le frontiere,ma in realtà separa con l’indifferenza assente dell’uno verso l’altro.

Nata a Licata nel 1973 Linda Saporito si avvicina alla pittura eseguendo le sue prime creazioni in età adolescenziale e seguendo gli studi artistici . La sua formazione di architetto ha influenzato certamente la sua ricerca pittorica. Strumento di indagine e di esplorazione è la figurazione. I soggetti rappresentati sono, infatti, pretesto per la costruzione di uno spazio pieno. Approfondisce gli studi nell’ambito della percezione visiva, si è occupata di laboratori d’arte e fa parte dello staff di Fabbriche Chiaramontane.

La mostra “Contaminazioni” presenta un percorso iniziato nel 2014 e fa ben intravedere il lento passaggio verso l’astrazione per il trasfigurarsi delle cellule amorfe in puri segni, anche attraverso lo sbiadire quasi monocromatico del colore, che essicca l’immagine verso un solo gioco di forme. Le icone si sfilacciano lasciando spazi vuoti prima inesistenti e, pur se sempre privi di profondità, divengono forme geometriche in nuovi impianti compositivi e cromatici. Sulla superficie delle tele si intessono e si muovono tracce intime e misteriose, forse proprio i germi del pensiero, che emerge e vuole concretamente manifestarsi.

I volti, quando sono ancora leggibili, non sono più piatti e frontali, ma si muovono, di profilo, di lato, accennando quasi a un bacio a volte, per poi staccarsia gruppi separati, fra spazi vuoti. L’idea di dar volto all’invisibile, seppur con tratti sfumati e via via sempre più evanescenti,con linee che vibrano distribuendo la tensione sulla superficie con eleganza e con una figuralità più leggera e trasparente,con grammature di colore più terse, rivela il viaggio continuo non solo della mente e dell’ immaginario, ma di tutto l’apparato tecnico della Saporito, il suo bisogno di mettersi sempre in discussione e di rifondare il suo percorso creativo, di sperimentare continuamente con il pennello, per metamorfizzare la rete dei suoi segni, per farne esplodere altri, altrettanto captanti e nuovi. in cui si riverbera la complessità del suo processo riflessivo ed emotivo. Il viaggio è solo all’inizio e le prospettive future si svelano interessanti e ricche di nuove soluzioni, che certamente Linda saprà captare, per farne arte. E sarà un percorso verso l’astratto o no?

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