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EducAgrigento, il progetto degli Architetti per le scuole

Gli Architetti avviano per i ragazzi il progetto “EducAgrigento Comprendere il passato per costruire il futuro” con la finalità di insegnare ai bambini a essere consapevoli dell’ambiente e del territorio, perseguire e pretendere “qualità e bellezza” dei luoghi che abitano e responsabilizzarli affinché siano attenti e desiderosi di proteggere l’ambiente, tutelare gli spazi urbani e i beni comuni.

Il progetto, realizzato con la sinergia di Legambiente e il patrocinio del Comune e dell’Arcidiocesi di Agrigento, si pone due ambiziosi obiettivi: rendere Agrigento “città educante” e iscriverla, al pari di una decina di città site sul territorio nazionale, alla Rete delle “città educative”, ovvero luogo di relazione, d’identità, di memoria e di benessere collettivo, secondo quanto previsto dalla “Carta delle città educative”; rendere, , il centro storico a misura di cittadino per la giornata dedicata alla fase conclusiva del progetto e, in tal senso, chiedere all’Amministrazione comunale di istituire, proprio nei pressi della Cattedrale, la Zona a traffico limitato.
EducAgrigento è stato presentato questa mattina, nella sede dell’Ordine degli Architetti, da Alfonso Cimino presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, e Raffaella Giambra, referente di Legambiente.
Presenti don Giuseppe Pontillo, direttore dei Beni ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Agrigento, Gerlando Riolo, assessore comunale alle Politiche sociali, e le dirigenti Anna Gangarossa, dell’istituto comprensivo Agrigento Centro, ed Enza Lonobile, dell’istituto comprensivo Esseneto.
Il progetto “EducAgrigento Comprendere il passato per costruire il futuro”, in questa prima edizione, si rivolge agli alunni delle classi terze della scuola elementare, agli studenti delle prime classi della scuola media degli istituti comprensivi Agrigento Centro ed Esseneto, per un totale di 8 classi e circa 160 alunni, e ai ragazzi della terza classe dell’istituto Ancelle Riparatrici.

IL PROGRAMMA
Scuola elementare
“Chi sono e dove vivo?”: i bambini, divisi in gruppi di lavoro, dovranno raccontare il luogo in cui vivono e descrivere il percorso casa-scuola dettagliando ogni elemento che possa identificarlo;
“La mia città”: negli ultimi 50-60 anni la città si è trasformata basandosi su logiche di separazione e specializzazione degli spazi e delle funzioni. La frammentarietà dello spazio urbano ha contribuito a rendere l’automobile il mezzo più efficace per raggiungere, nel più breve tempo possibile, i luoghi di interesse. Ma i bambini hanno la percezione spaziale della propria città? Sono in grado di orientarsi?
“Uno sguardo al passato”: scopriamo insieme come si è sviluppata la nostra città dalle origini ai nostri giorni e riconosciamo i segni di ogni epoca.
“Crescere giocando”: il predominio dell’auto ha contribuito a determinare l’allontanamento delle persone dallo spazio urbano, facendo perdere alla città il suo ruolo di incontro e scambio sociale. Riscopriamo i giochi di strada recuperando luoghi e momenti relazionali di crescita.
Scuola media
“Viaggio nel tempo”: come è cambiata la mia città? I ragazzi saranno stimolati a scoprire il contributo delle dominazioni precedenti e come “noi” rappresentiamo l’integrazione delle popolazioni del Mediterraneo.
“E se fossi…” – gioco di ruolo: simulando di essere un cittadino greco piuttosto che romano ci chiediamo: come si spostavano ai loro tempi per raggiungere luoghi distanti tra loro? La mobilità come è cambiata nel tempo e come vorremo che fosse per riappropriarci degli spazi urbani quali spazi di relazioni
“Orientiamoci in città”: considerata la frammentazione del territorio che ha incentivato l’uso dei mezzi propri, i ragazzi sono in grado di spostarsi autonomamente in città? Hanno la percezione spaziale dei luoghi? Attraverso un gioco di ruolo impersoniamo luoghi e parti della città e troviamo il nostro posto in relazione con gli altri.
“A zonzo per la città…”: cambiamo il punto di vista e scopriamo la città elaborando delle mappe tematiche di visita (storica, architettonica, letteraria, culinaria, …), perché un luogo si conosce camminando tra le vie, scambiando due parole con gli abitanti, assaggiando i prodotti tipici, ammirando le architetture e le bellezze artistiche, ascoltando le parole di chi ci ha preceduti.
Nel mese di maggio le classi parteciperanno, quale momento conclusivo, alla campagna nazionale “100 Strade per giocare”, promossa da Legambiente, che si terrà in piazza Don Minzoni ad Agrigento, animando con giochi di strada, illustrando le architetture del luogo e consegnando una lettera aperta al sindaco relativamente al Diritto al gioco del bambino (Art. 31) e Il diritto a un livello di vita sufficiente per consentire il suo sviluppo fisico, mentale e spirituale (Art. 27), così come riconosce la convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con la Legge n.176/1991. I ragazzi, dunque, chiederanno ufficialmente l’adesione, per la città di Agrigento, alla Rete delle Città Educative.

“Gli Architetti – afferma Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento – lasciano la loro scrivania e gli adempimenti tecnici e si aprono alle nuove generazioni con “EducaAgrigento”. Crediamo che, attraverso il gioco, sia possibile istruire le nuove generazioni alla storia della città, al suo sviluppo urbanistico e architettonico. Ciò è reso possibile grazie alla sinergia con Legambiente, con la Curia Arcivescovile e il Comune e alle scuole Esseneto, Agrigento Centro e Ancelle Riparatrici che hanno aderito all’iniziativa. Obiettivo ultimo è l’iscrizione di Agrigento alla Rete delle “città educative”.

“Grazie alla collaborazione tra Legambiente e Ordine degli Architetti – sottolinea Raffaella Giambra – abbiamo posto in essere un progetto particolarmente caro a noi di Legambiente, che punta alla formazione dei futuri cittadini: renda loro consapevoli del luogo in cui vivono e ne conoscano la storia, comprendendone gli elementi che la costituiscono, affinché si possa costruire e progettare una città sostenibile e con una qualità di vita superiore e soddisfacente”.

“Abbiamo accolto con grande entusiasmo il progetto – evidenzia Anna Gangarossa – anche perché risponde perfettamente a uno degli obiettivi della nostra offerta formativa, ovvero promuovere nei ragazzi la consapevolezza di quanto sia importante vivere il proprio territorio, impossessarsi degli spazi urbani a misura di bambino: Crediamo che il progetto dia un valore aggiunto ai nostri percorsi scolastici”.

“Si tratta – afferma Enza Lobonile – di un progetto ambizioso e interessante, offre opportunità formativa, promozione del territorio e percorsi di cittadinanza attiva affinché i nostri ragazzi siano gli assoluti protagonisti degli spazi e, quindi, del territorio e colgano aspetti della città dal punto di vista storico, culturale, formativo e architettonico”.

“Un progetto – dice l’assessore comunale Gerlando Riolo – importante perché insegnare alle giovani generazioni educazione alla bellezza e conoscenza della città è, senza dubbio, un momento di grande rilevanza. Il Comune ha approvato e patrocinato il progetto proprio perché ne condivide modalità e scopi”.

“Il laboratorio – conclude Don Giuseppe Pontillo – per conoscere meglio la città e appropriarsi degli spazi è interessante, questo permette di creare una consapevolezza educativa che porterà i ragazzi a comprendere, attraverso delle scelte, come una città può essere smart, vivibile e a loro misura. L’invito è di rimanere a vivere la città, piuttosto che “sentire” la città nemica. Riappropriamoci del nostro territorio”.

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