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Lampedusa, appello del sindaco Martello al ministro Lamorgese: “sull’isola non c’è più spazio, serve una ‘nave dell’accoglienza’ davanti al porto”

“Serve una ‘nave dell’accoglienza’ ormeggiata di fronte al porto di Lampedusa: in questo momento credo sia l’unica soluzione possibile per evitare che altri migranti stazionino sull’isola dove non c’è più spazio per la loro permanenza”. È l’appello che il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello rivolge al ministro degli Interni Luciana Lamorgese. Dopo lo sbarco di lunedì (34 persone che in base ad una ordinanza del sindaco sono state messe in quarantena nel Centro di accoglienza) nelle ultime ore sono arrivate sull’isola altre 110 persone, che sono rimaste nell’area del Molo Favaloro assistite da personale sanitario e delle Forze dell’ordine. Di queste, 50 sono state trasferite stamattina, le altre 60 sono in attesa si trasferimento.

“Non è possibile ospitare altri #migranti poiché sull’isola non ci sono strutture adeguate, ma non è neppure possibile pensare di lasciare questa gente a tempo indeterminato sul Molo Favaloro in attesa del trasferimento. Se ci fosse una nave qui di fronte – aggiunge Martello – i migranti potrebbero essere intercettati già prima di arrivare sull’isola o, in caso di sbarchi ‘autonomi’, verrebbero immediatamente trasferiti a bordo”.

“Di certo non c’è nessun passo indietro sul tema dell’accoglienza e del rispetto dei diritti umani – aggiunge Martello – ma visti gli enormi sacrifici che la cittadinanza sta compiendo per contrastare l’emergenza #Coronavirus, non possiamo usare due pesi e due misure: ci sono regole sanitarie che bisogna rispettare per proteggere la salute individuale e collettiva, sono regole che devono valere per tutti, anche per i migranti. E non dimentichiamo l’impegno del personale sanitario e delle Forze dell’ordine che deve poter lavorare in condizioni di sicurezza”.

“Mi auguro che il Ministro abbia piena consapevolezza di ciò che sta accadendo a Lampedusa: fino ad ora ho fatto tutto quello che potevo, assumendomi anche responsabilità non mie pur di mantenere la calma sociale. Adesso – conclude Martello – il Governo ha il dovere di intervenire”

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