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Regioni ed Enti Locali

L’associazione “A testa alta” accende i riflettori sui beni confiscati alla mafia – VIDEOINTERVISTE

beni confiscati a testa alta 1Confiscati e abbandonati. Dalla denuncia alla proposta“. Questo il titolo dell’incontro-dibattito che si è svolto ieri sera al Teatro Comunale “Re Grillo” di Licata, sul tema dei beni confiscati alla mafia.

Una iniziativa che ha avuto lo scopo di portare alla luce l’inchiesta condotta dall’associazione “A testa alta” di Licata che ha rivelato anomalie e ombre che ostacolano, in provincia di Agrigento, il passaggio all’ultima fase del processo di restituzione alla collettività dei beni confiscati alla mafia: inadempimento da parte dei Comuni degli obblighi di trasparenza, ricchezze sottratte ai mafiosi lasciate da decenni in deplorevole stato di abbandono, appartamenti e terreni tolti alla mafia non utilizzati secondo le finalità di legge o abusivamente occupati da terzi.

Una denuncia che i ragazzi di “A testa alta” hanno voluto accompagnare alla proposta: la confisca dei beni e il loro riutilizzo in favore della collettività hanno in sé un valore simbolico forte e rappresentano una concreta occasione di creare lavoro e sviluppo.

L’incontro, ha visto la partecipazione di Salvatore Vella (sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento), Franco Castaldo (giornalista, saggista, fondatore-direttore di “Grandangolo, il Giornale di Agrigento”) e Giovanni Lo Iacono (presidente della Cooperativa Sociale “Rosario Livatino” di Naro) che ha portato a conoscenza l’esperienza della cooperativa che gestisce alcuni beni confiscati. Assente, il giornalista di TeleJato, Pino Maniaci, che ha comunque voluto essere “virtualmente” presente attraverso un video nel quale ha lanciato un forte messaggio contro la mafia, e soprattutto contro il latitante Matteo Messina Denaro: “E’ un peccato – ha detto – perchè oggi volevo esserci; volevo fare gli auguri a Matteo Messina Soldino, un non-uomo che presto sarà ospite delle patrie galere“. La data di ieri infatti non è stata casuale; il 26 aprile è il giorno in cui il famoso latitante compie gli anni. Un giorno significativo che ha voluto accendere i riflettori verso un problema atavico che coinvolge la realtà agrigentina e non solo: quello della gestione e del riutilizzo a scopo sociale dei beni confiscati alla mafia. 

Particolarmente apprezzati gli interventi del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, Salvatore Vella che ha sottolineato come “si continua a non restituire ai cittadini ciò che è stato rubato dal cancro chiamato Cosa Nostra“. Poi Vella tuona contro le amministrazioni comunali inadempienti sulla pubblicazione dei beni confiscati alla mafia: “dispiace che in questa provincia le cose buone devono nascere sempre sotto la minaccia dell’azione giudiziaria della magistratura“.

Un problema, quello della mancata pubblicazione degli elenchi da parte dei comuni che è stato oggetto di intervento da parte del Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, che ha diramato un circolare per sollecitarli al loro dovere.

Alla fine del dibattito la partecipazione dell’associazione culturale “Il Dilemma” che attraverso un contributo teatrale tratto dal libro “Mafia ridens“, particolarmente apprezzato dai presenti, ha voluto “festeggiare” il compleanno di Matteo Messina Denaro con una “torta in faccia”.

A moderare il dibattito, il giornalista de “La Sicilia”, Fabio Russello.

(Guarda la videointervista al sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Salvatore Vella)

(Guarda la videointervista al senatore della Repubblica, Francesco Campanella)

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