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L’estate della Valle dei Templi: musica, cinema, letteratura, teatro. Tornano le famose “albe”

Entra nel vivo l’estate di spettacoli alla Valle dei Templi e si annuncia un ponte di Ferragosto veramente entusiasmante, tutto sul filo di Omero: da uno spettacolo che rilegge l’Iliade alle famose “albe” tanto amate dal pubblico, che quest’anno sono dedicate all’Odissea. Intanto stasera (venerdì 11 agosto) al Tempio dei Dioscuri debutta L’assedio di Ilio. Tragiche prove di una tragedia, scritto e diretto dall’avvocato marsalese Giacomo Frazzitta con Serena Tumbarello, Alessia Angileri, Sergio La Vela. Il racconto dell’assedio di Troia affidato alle memoria di Achille/Ettore en travesti, e ai fantasmi di guerra di Elena, Agamennone, Criseide, Paride, Andromaca, Priamo, Menelao, Ulisse, Patroclo. La colonna sonora è affidata ad un quartetto jazz dal vivo, tra musica moderna e teatro epico. Ma La Valle dei Templi non dorme mai: ci si fermerà soltanto qualche ora della notte ed ecco la prima “alba” teatrale. Poche ore prima della nascita del sole, sabato mattina (12 agosto, ingresso alle 5.30) si entrerà di nuovo nel sito addormentato per aspettare il sorgere del sole, quando l’aria è più fresca e i templi assumono colori affascinanti: sotto il Tempio della Concordia, Stefano Santospago interpreterà l’Odissea di Omero, prendendo spunto dall’adattamento di Francesco Nicolini da “Il mio nome è nessuno” di Valerio Massimo Manfredi sulle musiche originale di Dario Arcidiacono, (sei appuntamenti, si replica infatti domenica 13, poi da giovedì 17 a domenica 20 agosto).

E di certo non ci si ferma qui: la grande passione per il jazz del direttore della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta (è lui stesso un musicista) si riversa tutta nell’Arcosoli jazz festival che da qualche anno porta all’ombra dei Templi alcuni tra i migliori artisti internazionali. Sabato sera (12 agosto) alle 21.30 ecco lo Stefano Sabatini trio, formato dal pianista, da Dario Rosciglione al contrabbasso e Pietro Iodice alla batteria: uno dei migliori pianisti italiani, versatile e raffinato, uno stile moderno ma intriso della migliore tradizione jazzistica, tra brani originali e qualche standard o “canzone” rivisitata. Giovedì 17 agosto il festival si chiude con il Telamon Quintet, ensemble afro ed ethno jazz guidato dal batterista agrigentino Mauro Patti e completato da Guglielmo Pagnozzi (sax), Giovanni Benvenuti (sax), Pierpaolo Zenni (piano), Matteo Bonti (contrabbasso). Il nome del progetto e del disco derivano dalla figura del Telamone, tra i simboli della Valle, esempio di forza, coraggio e lavoro di squadra. Biglietti: 10 euro.

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