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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Mafia nell’agrigentino, Quaranta: “Cosa Nostra è come un vortice che prima ti fa bello e poi ti risucchia tutto”

tribunaleRiconosco Fragapane Francesco da me conosciuto subito dopo la sua scarcerazione tramite Vella Giuseppe detto “Peppe a scecca” della famiglia di Favara“.

Parole di Giuseppe Quaranta, il neo collaboratore di giustizia arresto nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Montagna” che ha sgominato i vertici di due presunti mandamenti e di sedici famiglie presumibilmente appartenenti a “Cosa Nostra” agrigentina.

Fragapane – racconta il neo collaboratore ai magistrati della Dda di Palermo – è il figlio dell’ergastolano Fragapane Salvatore ed è capo del Mandamento mafioso della Montagna. Me lo ha presentato il Vella presso la masseria di Santa Elisabetta dove il Fragapane scontava la Sorveglianza Speciale Nell’occasione mi sono recato a bordo della macchina di Vella una domenica e mi sono messo a disposizione di Fragapane il quale ha ringraziato della mia disponibilità. Da quel momento in poi la mia vita apparentemente si era messa positivamente per il ruolo che ricoprivo in seno a Cosa Nostra anche se non ero stato ancora combinato
formalmente“.

Il mio incontro con Fragapane – continua Quaranta – è derivato dalla mia vicinanza alla famiglia mafiosa di Favara già in precedenza retta da Alaimo Pasquale e prima ancora da Costanza Calogero. Io ero vicino a Alaimo tanto da aver curato insieme a lui un periodo della latitanza di Di Gati Maurizio“. 

Dopo il primo incontro con Fragapane Francesco – racconta ancora Quaranta – avvenuto nell’estate del 2012 lo incontravo nuovamente a settembre sempre con il Vella e nella circostanza Fragapane mi proponeva di riorganizzare la famiglia mafiosa di Favara limitandoci però alle persone vicine a Fragapane e non vicine allo schieramento di Campobello di Licata facente capo a tale Angelo cugino di Falsone già tratto in arresto“.  Il neo collaboratore continua poi a raccontare ai magistrati della Dda di Palermo come si è strutturato il vertice di Cosa Nostra a Favara: “Dopo le raccomandazioni di rito fatte da Fragapane in ordine alla sicurezza dei membri della famiglia Chianetta chiedeva a Fragapane chi dovesse essere il reggente della famiglia di Favara e Fragapane suggeriva subito il mio nome anche se Limblici sollevava nell’immediato alcune perplessità essendo più anziano. A domanda precisa del Chianetta Rosario se io fossi a posto intendendo se fossi combinato Fragapane assicurava che ero stato già combinato proprio da lui stesso cosa che comunque non corrispondeva al vero poichè ancora non ero stato formalmente combinato“.

Preciso che Cosa Nostra è come un vortice che prima ti fa bello e poi ti risucchia tutto fino a non poterne più uscire. Dopo le prime questioni sorte circa il ruolo di vertice da rivestire in seno alla famiglia di Favara Limblici e Chianetta Rosario si incontravano e Limblici faceva presente di non volermi dare l incarico ritenendomi il meno esperto Chianetta quindi mi informava della possibilità di prendere lui stesso l incarico di comando della famiglia ed io ritenevo necessario informare il Fragapane“.