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Politica Spalla

Respinto il ricorso di Totò Cuffaro: il simbolo dello scudo crociato resta all’Udc

Ricorso respinto e l’Udc riesce a mantenere il diritto di usare il simbolo dello scudo crociato bianco-rosso su fondo blu accompagnato dalla scritta “Libertas”.

Il Tribunale di Roma ha infatti respinto il ricorso presentato da Salvatore Cuffaro e della sua associazione “Democrazia cristiana”.

“Abbiamo chiesto al tribunale di Roma che lo scudo crociato potesse riunirsi alla Democrazia Cristiana – scrive sui social Totò Cuffaro -. Il giudice, invece, ha sentenziato che debbano rimanere separati e che il diritto di utilizzarlo come simbolo resta dell’Udc. Non presenteremo ricorso e continuiamo a sostenere l’importanza storica ed ideale di riunire lo scudo crociato con la DC e che questo abbia senso solo se tutte le diverse anime di ispirazione democristiana troveranno le ragioni per farlo e per tornare insieme, ma è una decisione politica. Per quanto riguarda noi, abbiamo già il nostro simbolo e il nostro nome che nessuno può toglierci. Andiamo avanti col nostro segno al quale ci siamo affezionati, che è stato riconosciuto e convalidato dal Ministero dell’Interno ed apprezzato dagli elettori e che ci sta dando grandi soddisfazioni”.

Nell’Ordinanza del giudice, si è infatti ritenuta “fondata” l’eccezione sollevata dell’Udc di Lorenzo Cesa secondo cui Cuffaro e “la sedicente Dc che sostiene di rappresentare” sono “privi di qualsivoglia legittimazione ad agire, in quanto l’associazione non sarebbe espressione dello storico partito” e Cuffaro “non sarebbe in alcun modo legittimato ad agire quale suo rappresentante”.
Il giudice rileva come l’ex senatore ed ex presidente della Regione Sicilia non abbia offerto “idonea dimostrazione dei poteri di colui che nel ricorso afferma essere il segretario amministrativo del partito”.

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