All’indomani dei funerali di Trifone Ragone e Teresa Costanza, ormai tristemente noti come i “fidanzati di Pordenone”, continuano a farsi largo diverse ipotesi che sembrerebbe stiano prendendo sempre più corpo. Tra queste la teoria che l’obiettivo dell’esecuzione fosse il militare dell’Esercito si sta sempre più rafforzando.
Ad un passo dalla prima svolta sull’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, la coppia ammazzata in un parcheggio di Pordenone la sera del 17 marzo.
Il muro eretto dai carabinieri sulle indagini dei due “fidanzati di Pordenone” si fa sempre più spesso: un ammiratore o un’ammiratrice delusa, un corteggiatore o una corteggiatrice respinta, una vendetta mafiosa, giri di sostanze sospette in palestre o discoteche.
Una nuova vita lontano dai questi posti legati a quell’alone di stampo mafioso che insanguinava le vie di Favara, nell’agrigentino. Un passato difficile per la famiglia della giovane Teresa Costanza, brutalmente uccisa con 3 colpi d’arma da fuoco martedì scorso a Pordenone insieme al suo ragazzo, Trifone Ragone.
Esecuzione in pieno stile mafioso ma dal movente sconosciuto. Al momento si sa ben poco del duplice omicidio che ieri a Pordenone ha stroncato la vita a due giovani ragazzi.
La giovane agrigentina di 30 anni, Teresa Costanza (in foto), ed il suo ragazzo Trifone Ragone di 29 anni, originario di Monopoli (in provincia di Bari) sono stati trovati morti intorno le ore 20 di ieri sera nei pressi del Palazzetto dello Sport di Pordenone, freddati da due colpi di pistola.