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Un caso di meningite ad Agrigento: iniziata la profilassi per i contatti stretti. La nota del Dipartimento di Prevenzione ASP

Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Agrigento sul caso con indicazioni importanti: “un ragazzo residente ad Agrigento, in data odierna, è risultato positivo alla meningite meningococcica ed è ricoverato presso una struttura ospedaliera fuori provincia. Il Servizio di Igiene, epidemiologia e Sanità Pubblica dell’ASP di Agrigento si è attivato tempestivamente per rintracciare i contatti stretti di caso per i quali è prevista la terapia antibiotica e vaccinale.
Per evitare la trasmissione della malattia, coloro che hanno avuto contatti stretti con il caso confermato è necessario che si mettano in contatto con il proprio medico di medicina generale o con il pediatra di libera scelta per la profilassi farmacologica. Si invitano, inoltre, tutti i soggetti non vaccinati o vaccinati con ciclo incompleto a contattare il centro vaccinale più vicino per programmare la vaccinazione.

La meningite meningococcica è una malattia batterica e può essere contagiosa. La trasmissione avviene con l’emissione di goccioline di saliva, pertanto, sono a rischio di contagio le persone che hanno avuto un contatto stretto (distanza inferiore a 1 metro) e prolungato con l’ammalato nei 7 giorni precedenti la malattia. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito 3-4 giorni.
Si consiglia comunque nelle settimane successive all’ultimo contatto con il malato di porre attenzione alla comparsa di febbre con intenso malessere, mal di testa, rigidità nucale, nausea, vomito, e, spesso, petecchie (piccole macchie rosse della pelle). In caso di comparsa di sintomi dopo un contatto con un ammalato è necessario rivolgersi al proprio medico di medicina generale”.

Sul caso di meningite verificatosi all’istituto comprensivo Agrigento Centro sul quale interviene l’Ordine dei medici e degli odontoiatri (Omceo) di Agrigento: “L’Asp e la dirigente dell’Istituto hanno già adottato ogni misura precauzionale – afferma Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Agrigento – con il servizio di Epidemiologia dell’Asp che ha messo in atto quanto prescritto dal protocollo in questi casi: profilassi antibiotica per gli alunni per i quali è anche opportuna una visita da parte del medico di Medicina generale o del pediatra di libera scelta. Il caso di meningite, pur non sapendo se il ragazzino è stato sottoposto o meno alla somministrazione del vaccino, riapre comunque l’argomento mai sopito sull’importanza della vaccinazione grazie alla quale oggi il meningococco fa molto meno paura. La vaccinazione contro la meningite non rientra tra quelle obbligatorie ma è fortemente raccomandata soprattutto per le fasce più a rischio”.

A seguito del caso di meningite riscontrato in un alunno di 13 anni che frequenta la scuola media “Garibaldi” di Agrigento e che è appena rientrato da una gita scolastica in Toscana, il sindaco, Francesco Miccichè, informa che, così come comunicato dal Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria al dirigente scolastico Rosetta Greco, non sono necessarie la chiusura e la disinfezione dei locali, ma si consiglia di procedere ad un’accurata pulizia e aerazione degli stessi locali. Nel frattempo è stata già avviata la profilassi, che interesserà tutti i contatti “stretti”, tra conviventi, compagni di camera e passeggeri seduti vicino al tredicenne durante il viaggio. Qualora nei 10 giorni a decorrere da ieri 10 marzo dovessero insorgere sintomi, come febbre alta, mal di testa, vomito, nausea e convulsioni, bisogna comunicarlo subito al Medico di Medicina generale o al Pediatra di libera scelta. E Miccichè dichiara: “Come sindaco, ma principalmente come medico, tengo sempre a sottolineare l’importanza della vaccinazione e della fiducia nei confronti della scienza”

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