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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Agrigento, presunta estorsione a due dipendenti: i dettagli dell’inchiesta su La Gaipa

lagaipaImprenditore agrigentino nel settore turistico, con un passato da giornalista ed ex presidente del Consorzio Turistico “Valle dei Templi”. E’ il quadro di Fabrizio La Gaipa, il 42enne finito agli arresti domiciliari per una presunta ipotesi di estorsione ai danni di due dipendenti.

Con lui, coinvolto nell’inchiesta anche il fratello Salvatore, per cui è stato disposto il divieto di dimora ad Agrigento. La Gaipa è una personalità conosciuta ad Agrigento, non ultimo poiché candidato alle competizioni regionali dello scorso 5 novembre con la lista del Movimento 5 Stelle e risultato primo dei non eletti.

L’accusa riguarderebbe almeno due ipotesi in cui due dipendenti, secondo l’accusa, sarebbero stati costretti a firmare false buste paga.

La Gaipa fu anche uno dei nomi principali che circolavano fra simpatizzanti e militanti per la candidatura a Sindaco di Agrigento per i “pentastellati”.

Nutro una passione profonda, consolidata nel nostro territorio, per l’arte antica – affermava nel suo curriculum sulla piattaforma Rousseau Fabrizio La Gaipa – Recentemente mi sono impegnato in iniziative culturali innovative legate all’archeologia come l’apertura ad Agrigento dell’Hotel Costazzurra Museum Spa, primo archeo-hotel del mondo, eventi culinari legati alle tradizioni gastronomiche dell’antichità e persino la riscoperta di trattamenti e rituali estetici del passato quali il massaggio con lo strigile“.

Secondo quanto riportato dal giornale online “Grandangolo” vi sarebbe almeno una registrazione audio fatta con un telefonino da uno dei dipendenti che avrebbe dato il via alle indagini, finite con l’arresto (ai domiciliari ndr). 

L’inchiesta, afferma il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio “ha per oggetto una duplice estorsione perpetrata dagli indagati (i due fratelli la Gaipa ndr) ai danni di due dipendenti costretti, dietro la minaccia del licenziamento, ad accettare un salario inferiore a quello risultante in busta paga“. “I dipendenti, parti offese del reato – dice – hanno offerto riscontri documentali ed audio alle loro dichiarazioni accusatorie nei confronti degli indagati“. “Il fenomeno delle ‘false buste paga’ – aggiunge Patronaggio – è particolarmente diffuso nell’agrigentino e oggetto di particolare attenzione investigativa da parte dell’Ispettorato del Lavoro oltre che delle forze di polizia“.

Una vicenda che ha subito fatto il giro dei media nazionali che hanno riportato in primo piano la vicenda; ma dall’aspetto giudiziario vi è anche quello politico con molti esponenti che chiedono ai vertici del M5s dove sia finita la storia dei “candidati impresentabili”.

 

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