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Agrigento, “caso SUV”: anche la Corte dei Conti condanna dirigenti comunali

È stata confermata anche in appello da parte della Corte dei Conti la condanna nei confronti dei dirigenti comunali accusati di aver causato un danno erariale da oltre 120mila euro al Ministero della Famiglia, disponendo gli atti che portarono all’acquisto degli ormai famosi SUV del Comune di Agrigento, utilizzando fondi destinati ad attività ludiche e didattiche dei bambini.

“Confermata – afferma in una nota il segretario del circolo del Pd di Agrigento Nino Cuffaro – l’accusa di aver “agito con la coscienza e volontà̀ non solo di violare la normativa che disciplinava l’utilizzo del finanziamento – si legge nella sentenza -, ma anche di sviare le finalità̀ del finanziamento, acquistando autovetture aventi caratteristiche tipiche delle auto di rappresentanza, all’evidenza inutili e inutilizzabili per la platea di quelli che dovevano essere i beneficiari del contributo, e cioè̀ bambini e ragazzi minorenni”.

“Al momento dello scoppio dello scandalo, il sindaco Francesco Miccichè e l’assessore ai servizi sociali Marco Vullo giustificarono l’attività dei funzionari comunali, avallando le loro condotte e assumendosi la piena responsabilità del loro operato. Con protervia e danno per il comune, hanno continuato a mentire anche di fronte alla richiesta di restituzione dei fondi stanziati da parte del Ministero della Famiglia. Ora, di fronte a questa condanna pesante ed inequivocabile, dovrebbero sentire il dovere di rassegnare le proprie dimissioni, per rispetto delle istituzioni e della decenza”.

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