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Gli architetti in visita al Palazzo vescovile per portare gli auguri di Natale al cardinale Montenegro

Come da tradizione, sabato pomeriggio l’Ordine degli architetti, presieduto da Alfonso Cimino, ha portato gli auguri di “vero” Natale al cardinale Montenegro.

Una delegazione del Consiglio dell’Ordine composta, oltre che dal presidente Cimino, dai consiglieri Roberto Campagna, Calogero Giglia e Lorenzo Violante, si è recata al Palazzo Vescovile incontrando il Cardinale e don Giuseppe Pontillo, ai quali sono stati donati vasi di ceramica di Sciacca, decorati a mano appositamente realizzati e personalizzati.

“Da quando ci siamo insediati – ha detto Alfonso Cimino, rivolgendosi a don Franco – la nostra tradizione è essere qui e farci gli auguri in considerazione di un rapporto di grande affetto per la Chiesa, per lei e per don Giuseppe Pontillo con il quale siamo riusciti, in questi due anni, in grande sinergia, a portare avanti diverse interessanti iniziative. L’Ordine degli architetti sta lavorando tantissimo per questo territorio, del quale siete il motore pulsante anche per l’interesse che risvegliate in tutti noi. E ve ne siamo grati perché se la città rinasce, rinascono le professioni, le famiglie”:

“Grazie agli architetti che richiamate il bello – ha affermato don Franco – Vedete, la vita è come quando le donne, dopo aver lavato i panni, li dispongono in un catino: non si capisce niente. Poi, quando si apre lo stendino e si cominciano ad appendere, ogni panno prende una forma. Così come il pentagramma dove si trovano tante macchioline stese su quei fili e restano macchioline almeno che non ci sia qualcuno a mettere la chiave all’inizio. Quella chiave incomincia a dare un nome a quelle macchioline, diventano note e accendono l’armonia. Il Natale è questo: raccogliere la nostra vita e avere il coraggio di prenderla pezzo per pezzo e appenderla sul filo della fede, della speranza, della carità, della gioia. Il Natale non è la festa di un giorno. Vi auguro che quello stendino abbia sempre della roba appesa, che quel pentagramma funzioni sempre e che questo Vero Natale diventi lungo un anno”.

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