Riforme Costituzionali: sabato e domenica ad Agrigento la raccolta di firme per il “NO”
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Agrigento, comunica che nelle giornate di sabato dalle ore 16:00 alle ore 21:00 Presso Porta di Ponte e domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:30 presso
Piazza Cavour sarà allestito un gazebo per la raccolta firme sui quesiti referendari inerenti la legge elettorale cosiddetta “Italicum” e per promuovere la campagna a favore del “NO” al prossimo referendum costituzionale riguardante la riforma Boschi sul Senato. Nello specifico per l’Italicum si tratta di due quesiti: l’uno riguardante l’abolizione delle liste bloccate e l’altro per l’abolizione del premio di maggioranza al partito che ha raccolto più consensi.
Il combinato di queste due leggi, se dovessero essere l’una confermata e l’altra non dovesse essere soggetta a referendum per la sua abolizione, rappresenterebbe un vulnus per la nostra democrazia.
Si soggiace purtroppo ad una occupazione pressoché totale dei media nazionali alle ragioni del “Sì”, e con tale occupazione delle tv e dei giornali si può già avere un sentore di che tipo di democrazia abbiano in mente i fautori di queste scellerate leggi contro il popolo e la vita democratica.
“Chiediamo a tutti i cittadini – afferma il Referente coordinamento cittadino e Coordinatrice provinciale C.D.C., Ausilia Eccleso (in foto) – di venirci a trovare presso i nostri banchetti, se non perché convinti a firmare, almeno per avere anche un confronto con chi sostiene che queste leggi, ed in particolare lo stravolgimento della costituzione, siano un pericolo per tutti noi. Siamo a disposizione per chiarire quei dubbi, o a dare quelle risposte che fino ad ora – purtroppo – gli italiani non hanno potuto sentire ed avere da nessuna parte, salvo da un paio di coraggiosi quotidiani.
Siamo convinti che il confronto sia l’anima della democrazia e che, per fare scelte così importanti e radicali, non si possa parteggiare “a prescindere” come una tifoseria ma bisogna comprendere profondamente le ragioni dell’una e dell’altra parte, senza farsi abbindolare da chi, come si trattasse di una televendita, cerca di vendere un prodotto che non esiste.
Il Coordinamento non è per l’immobilismo totale, ma per riforme democratiche vere che facciano davvero bene alla vita civile del Paese e non solo ad un singolo “che volle farsi Re”.