Avrebbe provato a sfondare la porta di ingresso dell’abitazione della ex compagna poiché – probabilmente – non si sarebbe rassegnato alla fine della loro storia d’amore.
Avrebbe perseguitato la ex compagna con minacce e molestie telefoniche. Un uomo di 40 anni, forse perché non avrebbe accettato la fine della relazione con una coetanea riberese, è finito ora nei guai.
Il GIP del Tribunale di Agrigento, dott. Giuseppe Maria Miceli, ha archiviato il procedimento penale a carico di un 63enne agrigentino indagato per il reato di atti persecutori.
L’Ufficio del Tribunale di Sorveglianza del Tribunale di Agrigento ha disposto la misura alternativa alla detenzione nei confronti di un 50enne di Aragona accusato di atti persecutori nei confronti della ex moglie, nonché dei reati di minaccia, evasione e furto aggravato.
Un giovane trentenne disoccupato è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento per l’ipotesi di reato di stalking.
Avrebbe continuato, nonostante i domiciliari, a effettuare telefonate minatorie e atti diffamatori sul web perseguitando, di fatto, la sua ex fidanzata. In esecuzione ad un provvedimento di aggravamento della misura domiciliare, i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno arrestato e portato in carcere un 28enne.
Non gli era bastata la condanna di un anno di reclusione per atti persecutori, non gli erano bastati gli arresti domiciliari.
Un’amicizia finita, le avrebbe presentato il conto.
Avviso di conclusione delle indagini per un 49enne ed un 25enne, entrambi agrigentini, accusati di atti persecutori e lesioni aggravate.
Un uomo di 42 anni di origine romene e residente a Canicattì è stato condannato a otto mesi di reclusione con l’accusa di avere maltrattato con atti persecutori l’anziana madre.