Prime reazioni dopo l’operazione denominata “Giano Bifronte” della Guardia di Finanza di Agrigento.
Non solo agrigentini, ma anche palermitani e della provincia di Trapani e Caltanissetta. Sono ventotto complessivamente gli indagati nell’operazione denominata “Giano Bifronte” condotta dalla Guardia di Finanza di Agrigento coordinata dal comandante provinciale Fabio Sava.
Ventotto persone indagate, due le custodie cautelari in carcere, cinque gli arresti domiciliari e dieci gli obblighi di soggiorno. Sono questi i numeri dell’operazione della Guardia di Finanza, denominata “Giano Bifronte“, coordinata dal sostituto procuratore di Agrigento, Andrea Maggioni.
Si è svolto ieri il Consiglio Comunale di Porto Empedocle. Il Presidente del Consiglio, Marilú Caci (in foto), ha posto come punto all’ordine del giorno l’approvazione del Documento Generale della Prevenzione della Corruzione.
La Corte di Appello di Palermo ha condannato a quattro mesi di reclusione l’ex Sindaco di Licata, Angelo Graci (in foto).
Entro il quattro novembre cittadini e le Associazioni avranno tempo, fino alle ore 13:00, per inviare le proposte e le osservazioni per una possibile rimodulazione dei contenuti del piano triennale di prevenzione della corruzione denominato P.T.P.C. per gli anni 2017/2019.
Piano di prevenzione della corruzione. Sarebbe questo al centro della “visita” che i militari della Guardi di Finanza avrebbero effettuato al Comune di Agrigento per verificare l’esatta predisposizione, le modalità di adozione e i contenuti del piano anticorruzione.
La Giunta Comunale, presieduta dal sindaco Lillo Cremona (in foto), ha deliberato l’immediata adozione del piano triennale per la prevenzione della corruzione (2016/2018), così come presentato dal segretario comunale Giuseppe Vinciguerra, nella qualità di responsabile della prevenzione della corruzione nel Comune di Naro.
Assolti in appello l’ex sindaco di Licata, Angelo Graci (in foto), l’ex assessore ai servizi sociali, Tiziana Zirafi, l’ex vice presidente del consiglio comunale Nicolò Riccobene e l’imprenditore gelese Carmelo Napolitano.
Sempre più stringenti i collegamenti tra il Piano della Performance e gli obiettivi del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione per rendere più efficiente e trasparente l’attività amministrativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.