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Tutela e decoro del patrimonio culturale del centro storico, “Agrigento Punto e a Capo”: “cosa resta, cosa cambia”

“Veniamo a conoscenza di un nuovo atto di indirizzo per la predisposizione del regolamento e per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico di Agrigento da parte dell’assessore Picarella”.

Lo scrive in una nota Mario Aversa del movimento cittadino “Agrigento Punto e a Capo” che aggiunge:

“Lodevole la proposta avanzata per il centro storico, però non si capisce cosa si intende o comunque a quale perimetro del centro storico ci si riferisce…poichè a nostro avviso il centro storico di Agrigento è rappresentato da un perimetro molto più vasto che la sola via Atenea e Pirandello. La lettura delle 21 pagine di proposta ci sembrano un vademecum finalizzato a regolare la sola via Atenea, dove si propongono “forse” giuste restrizioni ma non si spiega mai quali siano le giuste soluzioni… Si cita: la storia, il tessuto architettonico – artistico – ambientale – viario, illuminazione contestata al luogo – vasi – colori, dettati e studiati non sappiamo da quali esperti. Come al solito siamo alla stesura di 21 pagine senza una vision e una mission per il centro storico nella sua interezza. Noi vorremmo dare un contributo ad ampliare questo atto di indirizzo proponendo delle soluzioni che mirano ad uno sviluppo integrato.
Partendo dalla Via Atenea, intuendo che tutto il vademecum ruota attorni a detta Via, vorremmo suggerire dei progetti più visionari ma adatti e utili, specie al richiamo turistico”.

“Come descritto, alcune attività nel tempo non avranno più una collocazione sulla Via Atenea, ma vogliamo ricordare che molti di questi immobili al piano terra sono di pochi mq. e che resterebbero a vita chiusi poiché non hanno una superficie utile per consentire l’apertura di una qualsiasi attività, quindi una delle proposte è questa: il comune potrebbe prendere in locazione o comprare detti immobili e progettare dei gabinetti pubblici contemporanei ed innovativi o attivare dei punti di servizio al turismo o lasciarli come dehors cittadini, luoghi coperti e rigenerati: un allevamento di trote – degli acquari ad una vasca, un giardino assistito, mini parcheggi per bici, uno spazio della rabbia, dell’incontro, dell’abbraccio o ancora dei cessi per gli animali e questo vale per quanti fanno cagare selvaggiamente i loro pelosi per tutte le vie.
L’intento è quello di fare diventare questi piccoli spazi innovativi e di attrazione turistica, anche Camilleri potrebbe avere un luogo al coperto e comunque diventerebbero delle vetrine di attrazione, delle installazioni.
Un’altra iniziativa seria è riunire tutti i proprietari dei locali sulla via e fare una politica all’incentivazione sui costi di locazione attraverso delle detrazioni sulle tasse comunali.
Un progetto serio per una migliore pedonalizzazione è la proposta atavica degli ordini degli architetti di una sezione unica stradale, si tratta di piccole cose che nel giro di pochi anni riqualificherebbero la Via Atenea.
Pensare e restringere con norme e non pensare che il centro storico può allargare il suo raggio commerciale è un discorso miope, invece si deve cercare di migliorare la qualità di tutte le arterie che scendono sulla via per poter incrementare le attività e dare una qualità viaria e di espansione al turista e ai cittadini, quindi intervenire sia a monte che a valle della Via se desideriamo più sviluppo.

Ognuna di queste arterie dovrà avere un tema artistico architettonico, aldilà dei vasi e fioriere. Purtroppo si ha poca visione e non vi è un progetto che miri allo sviluppo protratto nei prossimi 10/20 anni, in poche parole il centro deve espandersi ed avere più possibilità di fruizione cittadina e turistica. Poi per Centro Storico si intende tanto altro: vie di fuga, attraversamenti di mezzi di soccorso, parcheggi, pensare ad una mobilità più sostenibile, garantire sicurezza, pulizia, controllo e non ridursi ad eliminare, ne cito uno tra tanti, la vendita di frutta e verdura agli ambulanti che oltretutto, se “abbannianu”, sono una superlativa attrattiva per i turisti e facilitano la vita ai tanti anziani.
Le città cambiano con grandi gesti urbani di cui hanno parlato diversi architetti, ingegneri, artisti etc. non si sente parlare mai di rigenerazione dei tessuti urbani e sociali, ma ancora una volta chi dovrebbe amministrare questa città non è pronto al cambiamento. Potremmo discutere su tanti altri problemi del centro storico e capire quali siano le soluzioni su cui lavorare, ma volevamo partecipare ed aprire una discussione, poiché un certo tipo di decisioni vanno discusse dal basso e non calate dall’alto. In sintesi, in molti crediamo che non vi sia una chiara visione di sviluppo turistico commerciale/ sociale e che questo atto di indirizzo è un piccolo regolamento di una qualsiasi cittadina provinciale. P.S.: io preferisco i cessi pubblici poiché rappresentano il grado di civiltà di una società contemporanea. Agrigento: Cosa Resta, cosa Cambia? Resta il Nulla, cambia?!”

Pronta la replica dell’Assessore comunale Francesco Picarella: “Ogni suggerimento per il miglioramento della città è ben accetto. Il regolamento è stato concertato con le associazioni di categoria e sarà discusso nella sede opportuna, ovvero Aula Sollano“.

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