Un giovane 39enne di Licata è stato scarcerato e collocato in una comunità terapeutica. L’uomo era stato fermato lo scorso mese di novembre dai militari dell’Arma dei Carabinieri poiché ritenuto responsabile di reiterate condotte di estorsione e rapina a danno dei genitori.
Confermano le accuse in aula i due imprenditori presunte vittime del racket nell’ambito del processo d’appello che vede dietro la sbarra il 50enne presunto boss Antonio Massimino e il 51enne Liborio Militello.
Il sostituto procuratore generale di Palermo, Rita Fulantelli ha chiesto di sentire in aula i due imprenditori presunte vittime di estorsione.
“Mai piegare la testa al racket, gli imprenditori siciliani che come me, come Daniele Ventura e Vincenzo De Marco, hanno scelto di denunciare, hanno si perso tutto ma non la dignità, per questo motivo invito tutti gli artigiani, commercianti e imprenditori taglieggiati ad affidarsi alla giustizia e a denunciare gli estorsori”.
Sarebbero in tutto sette gli episodi di estorsioni, tentate e consumate, ai danni di sette aziende che avrebbero portato nella notte fra mercoledì e giovedì a far scattare le manette a presunti elementi di vertice di famiglie mafiose di “Cosa Nostra” agrigentina e del palermitano, che erano stati rimessi in libertà a febbraio dopo l’imponente operazione denominata in […]
Il gup del Tribunale di Palermo, Francesco Molinari, ha emesso la sentenza nel procedimento penale nei confronti degli agrigentini Antonio Massimino, 49 anni, e Liborio Militello, 51 anni, accusati di un presunto giro di estorsioni nei confronti di alcuni imprenditori e per questo arrestati dalla Dia di Agrigento nell’estate del 2017.
Chiesta la condanna a dieci anni di reclusione per Antonio Massimino e sette anni per Liborio Militello. I due agrigentini sono accusati di un presunto giro di estorsioni nei confronti di alcuni imprenditori e per questo arrestati dalla Dia di Agrigento nell’estate del 2017.
Continuano ad emergere dettagli e particolari dopo l’operazione antimafia denominata “Montagna” che ha disarticolato i vertici di due presunti mandamenti e di sedici famiglie presumibilmente appartenenti a “Cosa Nostra” agrigentina.
“Ogni volta che vedeva un ‘negro’ diceva che erano 45 euro che camminavano“.
Chiedono di patteggiare dopo avere risarcito le presunte vittime e tornano in libertà. Sono i fratelli La Gaipa, Fabrizio e Salvatore rispettivamente di 42 e 46 anni, finiti nei guai dopo le accuse di una presunta estorsione a danno di alcuni dipendenti dell’Hotel che gestiscono a San Leone.