Ennesima sentenza assolutoria per l’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone emessa a seguito di una durissima arringa difensiva dell’avvocatessa Daniela Principato.
Era stato accusato dalla moglie di non avere più versato l’assegno di mantenimento stabilito in seguito alla separazione.
“Il fatto non sussiste”. Con questa formula è stata disposta l’assoluzione dalla Corte di Appello di Palermo scagionando così l’ex responsabile dell’Utc del Comune di Lampedusa, accusato e condannato in primo grado per omissioni di atti di ufficio.
“Ero sereno e adesso questa conferma mi solleva ulteriormente perché mi consente di condividere con tutti la correttezza delle mie scelte”.
Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento ha assolto “perchè il fatto non sussiste” un 35enne di Palma di Montechiaro accusato di violazione del diritto di autore per avere trasmesso in locale pubblico, un programma con un abbonamento di tipo privato.
Cadde da un cornicione e morì per i gravi traumi riportati. Il 40enne di Campobello di Licata, come si ricorderà, era un operaio addetto all’imballaggio che senza alcuna protezione fu impiegato il giorno in cui avvenne il tragico incidente a collocare una trave su un cornicione.
Era stato accusato di avere trasmesso, nella sua sala giochi, partite di calcio, in onda sulla pay tv.
La Corte d’Appello di Palermo, Sezione Terza Penale, accogliendo le conclusioni del collegio difensivo composto dagli Avvocati Alberto Polizzi, Marco Giglio, Luigi Troja e Gero Noto Millefiori ha assolto gli imprenditori empedoclini Biagio Abate, Salvatore abate, Marcello Sguali e Salvatore Butera.
I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento hanno assolto perchè “il fatto non sussiste” il responsabile dell’ufficio recupero crediti del banco di Sicilia, e colui che era, all’epoca dei fatti contestati, il vice direttore della filiale di Casteltermini.
Era accusato di avere sottratto circa diecimila euro, somme destinati a compensi e al trattamento di fine rapporto di una società del suo gruppo.